La storia

L’ Istituto Margherita di Savoia da Scuola di Formazione delle Maestre a Liceo delle Scienze Umane. La storia delle scuole s’intreccia con le vicende storico-sociali e, ripercorrere la storia di un Istituto è in qualche modo analizzare le vicende e il ruolo che negli anni quel particolare tipo di indirizzo di studi ha svolto all’interno della società. Il Margherita di Savoia, come tutte le scuole di formazione dei maestri, vanta una tradizione culturale di antica data. Gli istituti che formavano i maestri a livello nazionale hanno svolto un ruolo di fondamentale importanza nei periodi storici in cui prevalevano l’analfabetismo e una limitata scolarizzazione, formando la gran parte degli insegnanti della scuola primaria. Le scuole che si occupavano di formazione dei maestri erano denominate scuole “Normali”. A Roma nel 1898/99, in via Giovanni Lanza, viene aperta una scuola normale, che l’anno successivo sarà intitolata alla Regina Margherita di Savoia. Il corso di studi della scuola normale durava tre anni e vi si accedeva dopo aver frequentato quattro anni di scuola elementare, ma solo all’età di sedici anni per i maschi e di quindici per le femmine. Le materie studiate nelle scuole normali erano: le lingue e la letteratura italiana, geografia generale, storia nazionale, aritmetica e contabilità, elementi di geometria, nozioni di storia naturale, fisica e chimica, norme elementari di igiene, disegno lineare, calligrafia e pedagogia. Inoltre era previsto l’insegnamento dei lavori “donneschi”, come il taglio, cucito, ricamo tenuto da maestre che avevano inoltre il compito di vigilanza sulle alunne. Nel corso della prima metà del Novecento l’istituto Margherita di Savoia partecipò attivamente alla vita nazionale e patriottica. Durante la prima guerra mondiale attuò iniziative a favore dei combattenti, aiutando ciechi, mutilati, orfani di guerra, reduci, attraverso un’intensa attività teatrale finalizzata alla raccolta di fondi e promossa dalla preside M. Romano. I testi teatrali scritti dalla Preside furono rappresentati dalle studentesse dell’Istituto nei migliori teatri romani. Nell’ a.s. 1940-41 l’istituto si trasferì in via Cerveteri, dove risiede ancora oggi; aveva annesso un Giardino d’Infanzia che fu tolto alla gestione diretta dell’istituto con l’istituzione della scuola materna statale. Il 1922- 1923 fu l’ultimo anno della scuola Normale, con la Riforma Gentile il Margherita di Savoia divenne un Istituto Magistrale con un corso di 7 anni, diviso in inferiore (4 anni) e superiore (3 anni) e l’impianto del corso di studi fu modificato per rispondere alle richieste di una maggiore formazione culturale dei maestri e determinò l’inserimento dello studio del Latino e della Filosofia. Nel 1940, con la Riforma Bottai che istituì la scuola media unificata triennale, l‘Istituto Magistrale perse il primo triennio e fu trasformato in un corso unico quadriennale al quale si accedeva dopo la scuola media. L’Istituto Margherita di Savoia dal 1955 agli anni ‘70 aumentò progressivamente i suoi iscritti fino ad arrivare, nell’anno scolastico 1966/67, a 2000 unità e si distribuì in altre due succursali, una della quali in Via delle Sette Chiese dove, in collaborazione con l’Istituto per ragazzi ciechi S. Alessio, sperimentò l’inserimento ai non vedenti. Nel corso degli anni Ottanta furono attivate, a seguito del lavoro della commissione Brocca le sperimentazioni Socio-psico-pedagogico e il Liceo delle Scienze Sociali: entrambe tendevano a trasformare l’istituto magistrale in un vero e proprio liceo di durata quinquennale, caratterizzato dallo studio delle scienze umane, anche perché con il decreto interministeriale del 10 marzo 1997 venne soppresso il corso di studio dell’istituto Magistrale e il titolo rilasciato non era più valido per l’insegnamento nelle scuole primarie. Negli stessi anni viene attivata una sezione di Liceo Linguistico e l’istituto si avvia ad essere sempre più una scuola di formazione liceale. Con la Riforma Gelmini l’Istituto Margherita di Savoia perde il titolo di Istituto Magistrale e si trasforma in Istituto di istruzione superiore, superando così l’ambiguità che a livello sociale si era mantenuta, quella di essere ancora un istituto per la formazione di maestre/i. L’Istituto si trasforma in Liceo delle Scienze Umane, articolato anche nell’opzione economico-sociale e Liceo Linguistico.